questo romanzo ha due protagonisti: uno in piena luce, demetrio; l'altro un po' in ombra, qui chiamato soltanto "il poeta" (ma è Orazio, di cui abbiamo preso il primo verso di un'Ode famosa- hoc erat in votis - come spunto per il nostro titolo).

Se al ragazzo sfugge all'orrenda sorte di tanti piccoli schiavi come lui, comprati o rapiti per destinarli al lavoro nelle miniere, se scopre che vi sono uomini che non vedono i bambini solo come oggetto di sfruttamento e di violenza, il merito è del Poeta, suo primo maestro. Si insegna con l'esempio assai più che con le parole, come tutti sanno.

Demetrio ha avuto e ha esperienze di dolore: ma non ha perduto la vivacità dell'infanzia, non ne ha soffocato alla sete di affetti, la propensione  alla gratitudine, al dono di sè in atti che si possono definire eroici.

Demetrio non è tutto nelle sue avventure.Vive all' interno di esse senza esserne vittima.Spesso provato, mai disperato; aperto all' amicizia, alla solidarietà, al lavoro che è anche hobby.Ai sogni, insomma. Spesso i sogni d' un ragazzo coincidono con quelli d' un poeta.